Il piccione viaggiatore - Fine Maggio 2021

Possiamo SEMPRE fare qualcosa

Il piccione viaggiatore de LeGallineFelici

Notiziario (tendenzialmente) quindicinale rivolto ai nostri clienti, amici e comunardi


Possiamo SEMPRE fare qualcosa - Giovanni Falcone

C’è bisogno di una rivoluzione culturale. Ma di quella vera, una Rivoluzione che inneschi quel meccanismo di contaminazione e di imitazione attraverso il quale le azioni di alcuni (pochi? molti? evidentemente non ancora abbastanza…) diventino stimolo ed esempio per la collettività, e non come spesso accade vana resistenza.

Perché si rischia di stancarsi, viene voglia di mollare e di buttare tutto per aria. Perché le costanti e continue cure, per rendere reale una visione di “bellezza” rischiano di essere vanificate da azioni scellerate di alcuni, generate proprio da quella mancanza di Cultura soppiantata da bramosie, egocentrismi o semplicemente incapacità di vedere un mondo migliore.

Oggi più che mai mi viene forte usare queste parole, ma “siamo in guerra”, e non trovo un modo più adatto per descrivere quello che sta succedendo in Sicilia. 


Demetriodigrado - Make. Per ARCI sezione di San Michele di Ganzaria

È la guerra dei Briganti di Librino, che combattono la mafia e la criminalità di uno dei quartieri più degradati di Catania con lo sport e con l’educazione al rispetto e alla condivisione, sottraendo di fatto bassa manovalanza allo spaccio, ai furti e ad altre forme di criminalità da strada. Due anni fa la club house è stata incendiata. E i Briganti sono rinati, grazie al grandissimo contributo ed alla solidarietà mostrata dalla società civile e dalle centinaia di volontari che hanno ripulito le macerie, donato e ricostruito. Nel giro di poche settimane era 100 volte più bella di prima, si scherzava “A saperlo la facevamo bruciare prima!..”, e la paura era passata. Oggi nel giro di poche settimane i Briganti hanno subito prima un furto, poi l’incendio del pulmino. Perchè a Librino devono esistere solo paura e rassegnazione.

È la guerra delle migliaia di contadini, di associazioni e di singoli cittadini che ogni anno organizzano eventi per ricostruire boschi ed aree degradate, ed ai quali ogni anno gli occhi si gonfiano di lacrime per la rabbia e per il fumo degli ormai quotidiani incendi che stanno letteralmente desertificando i pochi relitti di boschi mediterranei siciliani. Ancora siamo all’inizio dell’estate, e già l’elenco è lungo, ve lo risparmio.

È anche la guerra dove “i teatri non sono fondamentali, i Megastore si!”, dove la crisi economica giustifica i continui soprusi al mondo contadino, e i supermercati si fanno vanto, con titoloni a caratteri cubitali, di prodotti SOTTOCOSTO…come se fosse una cosa giusta, un regalo.

In questo clima di desolazione viene voglia di mandare tutto all’aria, prendersi cura solo di sé e del proprio orticello e lasciare che tutto si disgreghi, si perda, perché non sembra esserci una ragione per continuare.

Tuttavia, con la testardaggine tipica dei Siciliani e con il coraggio di chi è disposto a creparci per non lasciare casa propria in mano agli sciacalli, piccoli gruppi di folli visionari continuano per la loro strada, imperterriti. Si incontrano, si supportano a vicenda, costruiscono reti sempre più fitte e resistenti.

E dopo mesi (anni?) di tentativi, di divulgazione e di momenti di inclusione nasce un portale, Sicilia che cambia, che racconta e collega tutti questi baluardi di bellezza sparsi per la nostra regione, dà loro voce e importanza, e li fa sentire meno soli. E questo anche grazie al vostro sostegno, che attraverso la “rinuncia agli sconti” ci ha permesso di recuperare una cifra importante per l’avvio del progetto.

Dopo anni di lavoro e impegno nasce Ficos, la Filiera Corta Siciliana che vuole riportare la gente a comprare dai contadini, da chi produce cibo sano e nel rispetto del territorio e di chi lo abita, che vuole recuperare e re-insegnare il Vero Valore del Cibo. I contadini siciliani si mettono insieme, abbandonano il modello della “competizione” e della lotta al prezzo più basso e si siedono a un tavolo (tanti negli ultimi anni) per riprendersi la dignità a loro sottratta dalla GDO. E non si limitano a questo, ma pretendono che a quel tavolo ci siano anche i consumatori, per dire la loro, per avvicinarsi alla produzione e comprenderne a fondo le dinamiche, perchè Nutrirsi non è solo mangiare.

Cittadini illuminati dedicano ore e ore del proprio tempo per fare nascere “un incubatore di idee e sviluppare imprenditorialità sostenibile nel territorio degli Iblei”: LAPIS, dove, sostenendo la costituzione di 4 borse di studio, i cittadini possono diventare parte attiva del progetto. 

Nascono orti urbani, la street art si infiltra tra le fessure dei piccoli borghi, dei paesini sperduti della Sicilia. I ragazzi di “plastic free” nel mio paesino organizzano un evento nel bosco dove radunano 500 volontari e raccolgono 15 tonnellate di rifiuti. Sono sempre di più i gruppi di volontari che vanno in giro a ricostruire foreste.

E anche questa volta i Briganti si sono rialzati, compatti nella ruck, e avanzano.

Perché? Qual è lo stimolo che spinge queste persone a convincersi che “farsi i cavoli propri” nella realtà sia proprio questo “operare insieme”? Che li fa vivere convinti che il più grande errore che si possa commettere sia pensarci come “individui” isolati, e che il bene di ognuno coincide con il bene comune?
Onestamente non ne ho idea, ma è così. E mi sento in dovere di ringraziarvi tutti, immensamente, per il coraggio e la testardaggine che vi contraddistingue. 

Grazie di cuore

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Coproduzioni Permanenti
Produttori e Consumatori ancora insieme per dare vita ad una visione comune


Giorno 18 Maggio ci siamo riuniti per presentare ufficialmente il progetto di Coproduzioni Permanenti. Potete rivedere il video, seguire la crescita della "cassa comune" e trovare tutte le informazioni utili se vi siete persi qualcosa. Confrontarci è la nostra più grande ricchezza. Vi aspettiamo!

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Questo mese vi presentiamo una "famiglia mista" composta da Tunisini, Etiopi, Maliani... È la cooperativa sociale Terramatta, a Comiso, nel sud est della Sicilia.

Come nel libro omonimo di Rabito, Giorgio e alcuni ragazzi di tutto il mondo cercano coltivano un racconto della propria Sicilia che accoglie attraverso ortaggi, vini e trasformati...


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