Il Piccione di aprile

Co-produzioni e altre forme di r-esistenza

 

 

Il piccione viaggiatore de LeGallineFelici

Notiziario (tendenzialmente) quindicinale rivolto ai nostri clienti, amici e comunardi

OLTRE AGLI AGRUMI C'È DI PIÙ: co-produzioni di ortaggi e trasformati

Buongiorno a tutte e a tutti,

parlando di prodotti alimentari ogni volta che, da consumatore, anche nel più Etico e Solidale dei canali di distribuzione, anche nel Trade più Fair possibile, riesco a soddisfare un mio desiderio trovando quello che cerco “immediatamente disponibile”, di sicuro, ve lo garantisco, da qualche parte si sta buttando del cibo.

Come tutte le affermazioni perentorie anche questa sembra uno slogan, una forzatura che giustifica un’idea, ma vi assicuro che è l’esatto opposto: una semplice riflessione, nemmeno troppo originale, che vorrei condividere con voi.

La questione di fatto è semplice: il cibo è vivo, e più è di qualità, più ha vita breve. Quando un agricoltore è vicino al raccolto, spesso comincia ad avere una certa ansia e paura di non riuscire a distribuire tutto il suo raccolto nei tempi opportuni. Su questo si basa gran parte della speculazione nel “mercato del cibo”: oggi te lo pago poco, domani te lo pago meno, dopodomani me lo regali o lo butti.

In campagna il cibo non si butta mai, e prima delle galline (intendo i pennuti, quelli del cortile 🙂) ci sono conserve, regali agli amici ed ai vicini, feste e cene di condivisione.
Ma non basta, e delle volte è troppo anche per le galline.
In effetti ho mentito…delle volte il cibo si butta anche in campagna…e questa cosa è assurda oltre che vergognosa.
Ma funziona così, lo stabilirsi delle persone sempre più nelle città prevede sistemi di distribuzione che innescano determinati processi, c’è poco da fare filosofia, è la realtà.

Come si può superare questo limite? La risposta è tanto banale quanto semplice: mettendosi d’accordo tra consumatori e produttori per tempo.

Anzi, il primo passo utile, sarebbe lo fare lo sforzo di stimare (almeno per grandi linee) quale potrebbe essere il consumo di un prodotto durante l’anno o durante la stagione per ognuno di noi.
Lo so che vi sto chiedendo uno sforzo enorme: pensarci prima! mesi prima!
Lo so che, abituati a “che si mangia stasera?” - “boh, ordiniamo un delivery”, questa cosa ci sembra assurda, ma se ha funzionato così per millenni nelle società rurali una ragione ci sarà…

Quindi immaginiamo per un attimo un sistema dove: io dedico del tempo a me, ragionando su cosa mangio e quando (e quanto), e magari da queste riflessioni ne nascono anche altre a latere, sulla qualità della mia alimentazione ad esempio, e riesco a quantificare, sempre per grandi linee, di cosa ho bisogno.
Questo mi permetterebbe, dopo aver incrociato le mie informazioni con quelle di altri “consumatori” a me vicini, di pianificare insieme ai produttori cosa, quando, quanto.

Nel piccione di Gennaio vi abbiamo anticipato la cosa, e abbiamo provato a condividere con voi certi ragionamenti. Adesso vorremmo scendere molto di più nel concreto e proporvi una piccola sperimentazione: le Co-produzioni di ortaggi e trasformati.


Gabriele, Mico e Nunziatella preparano i vostri "patè di finocchietto selvatico" nel Laboratorio di Nunziatella, Az. Terre del Moro

La logica è molto simile a quella delle coproduzioni  a cui vi abbiamo abituato, ma per somme molto minori, per colture o prodotti specifici e attraverso pre-ordini o pre-acquisti che si concludono in un periodo di tempo breve, al massimo una stagione.

Abbiamo provato a spiegare tutto per bene in questa pagina, facendo qualche esempio di funzionamento e proponendovi, per questa sperimentazione, una piccola selezione di prodotti.
Il prossimo passo adesso spetta a voi: confrontatevi nel vostro gruppo, ragionate su quanto questa proposta possa venire incontro alle vostre necessità, condividendo responsabilità e oneri con chi produce il nostro cibo.

Sottolineiamo ancora una volta che comunicare per tempo ai produttori quali prodotti volete coprodurre è fondamentale, ed in alcuni casi (ci dispiace di essere arrivati così lunghi) il tempo è davvero poco: vi piacerebbe coprodurre il pesto di finocchietto di Gabriele a Canicarau? Spicciativi ca sta spicannu! [trad. Fate in fretta che sta per andare a fiore! (e poi non è più possibile utilizzarlo perchè troppo fibroso)].

Proponete lo stesso sistema ai piccoli produttori locali, se non lo state già facendo.

Niente di nuovo o “tirato fuori dal cilindro”: un pò AMAP, un pò CSA, un po co-produzioni e co-programmazioni, le Co-produzioni trasformati e ortaggi hanno come unico scopo quello di avvicinarci di più.
Che alla fine, quando ci si conosce davvero, la metà dei conflitti, delle incomprensioni e dei fraintendimenti sono già risolti e superati, e si vive e si lavora meglio, tutti.

Un caro abbraccio, e buon lavoro a tutte e tutti noi

Mico e LeGallineFelici


foto di Guirec Soudee 

E siamo rientrati! 
carichi di energia e di stimoli nuovi

Catania, Bolzano, Brescia, Trento, LAvis, Bergamo, Vienna, Catania.
Ogni volta è un grande gioia ed un momento di arricchimento reciproco che ci guida per i passi successivi.

Grazie a chi, anche questa volta, ci ha fatto sentire a casa.
Ecco qui il report fotografico!


Sostegno a Sahrawi


La Comunità Territoriale “Il Giardino delle Bio-Diversità” tra marzo e giugno mette a disposizione dei volontari (e non) alcune possibilità di accoglienza per attività delle singole aziende o per bisogni della Comunità.


Offriamo accoglienza amichevole nelle case dei membri della Comunità, pasti di qualità e fantasia preparati prevalentemente con i nostri prodotti, brevi escursioni tra le aziende e verso la spiaggia e la scogliera sottostanti, possibilità di escursioni più lunghe verso il Faro Santa Croce o verso Lentini, laboratori creativi, feste, balli, pizze dai forni a legna e…
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